domenica 1 dicembre 2013

Can we start again? 2/19

Si staccò da lei per poterla guardare negli occhi.
“E’ un po’ lunga ad raccontare, Jhon è dovuto venire in mio aiuto, ha disattivato il portale prima che fossi risucchiato anch’io ma quello che conta è che il libro di Rao ha funzionato. Zod e gli altri kandoriani sono andati, lo abbiamo sconfitto”
“Ce l’abbiamo fatta, grazie al cielo” era sollevata ma Clark si accorse, dal tono della voce, che c’era qualcos’altro che la preoccupava. Così la osservò meglio. Aveva la faccia stanca, era un po’ pallida e gli occhi erano arrossati.
“Chloe ma tu hai pianto, stai bene?”
“Si, sto bene”
“Chloe sei sconvolta, che è successo?”
“Ollie..”
“Cosa gli è successo?”
“Io…io non lo so. E' scomparso”
“Come scomparso?”
“Eravamo in collegamento, lui stava cercando di ripristinare i contatti con gli altri ed è stato attaccato”
“Da chi?”
“Non lo so Clark, ha detto che non erano kandoriani e poi…e poi ho perso ogni contatto.”
In quel momento Clark sentì come in lontananza il battito lento di un cuore. Guardò scioccato Chloe, aprì la bocca per dire qualcosa ma decise di tacere. Era troppo sconvolta e non era il momento adatto.
“Dov’è questo posto?Ci vado immediatamente e vedo se riesco a trovare qualcosa”
“Non puoi c’è una massiccia presenza di rocce meteoritiche sul luogo”
Clark sospirò frustrato “Questa non ci voleva”
Chloe tornò ai monitor per effettuare altre ricerche,con scarso risultato e con disappunto di Clark.
“Chloe da quanto sei davanti a questi computer”
“Non lo so Clark..ore”
“Dovresti riposare un po’. Hai mangiato qualcosa?”
“No”
“Dovresti”
“Non ho fame Clark”
“Non hai nemmeno preso un caffè? Vuoi che te ne prepari uno?”
“No, grazie davvero sto bene così”
“C’è qualcosa che posso fare Chloe? Non mi piace starmene qui con le mani in mano”
“In realtà c’è qualcosa che potresti fare. Portarmi qui Jhon e Bart, sto radunando tutti ma non riesco a comunicare con loro e per quanto riguarda Jhon adesso so che era impegnato con te”
Clark annuì, si fece dare tutte le informazioni necessarie per localizzare Bart e con la stessa velocità con la quale era arrivato sparì, non prima però di raccomandarle di riposarsi e di averle detto “Te lo prometto Chloe lo riporteremo a casa”
***
Appena Clark se ne andò, lei decise di seguire il consiglio dell’amico e si avviò verso la piccola cucina che aveva arrangiato, si preparò un tè e si lasciò cadere sul divano. Adesso non poteva fare altro che aspettare.
Sospirò e si guardò intorno, era proprio su quel divano che tutto era iniziato. Non poco tempo prima lei era seduta esattamente lì con un bicchiere di malto in mano mentre Oliver le proponeva un po’ di divertimento.
Vieni”le aveva detto con quel suo sorriso capace di stendere chiunque. Lei si era alzata, era andata verso di lui e in un secondo aveva visto quel sorriso beffardo sparire dalla sua faccia.
Si era posizionato dietro di lei per aiutarla con l’arco. Rabbrividiva ancora al pensiero di come le dita le erano passate lungo il braccio per arrivare alle sue. Elettricità. Era questo che aveva sentito.
Come so quando devo lasciare andare?”
Sta al tuo cuore. Devi solo sentirlo” Non stavano più parlando di archi o di frecce.
Tutto era successo in un attimo. Si erano guardati e senza esitare lui si era chinato e aveva raggiunto la sua bocca . Avrebbero dovuto fermarsi, ma nessuno dei due aveva avutolo scrupolo di interrompere ciò che stava succedendo. Era quello di cui entrambi avevano bisogno.
Nessuna promessa d’amore quella notte, nessun tipo di impegno, sono solo due anime tormentate che si trovano e riempiono il vuoto che da troppo tempo li stava divorando.
E adesso,sei mesi dopo lei era di nuovo seduta su quel divano ma lui non c’era. Lui non era lì con lei a darle forza e a ripeterle che tutto sarebbe andato bene, proprio ora che ne aveva più bisogno. Non avrebbe potuto affrontare tutto da sola.
Aveva bisogno di Oliver, doveva stare bene e tornare da lei, da loro.
***
Un’ora dopo che Clark aveva lasciato l’edificio,la squadra era tutta riunita alla Watchtower.Cercavano di organizzarsi quando lui la prese in disparte.
“Chloe ho bisogno di parlarti”
“Clark non puoi aspettare?”
“No, è importante”
“Va bene, andiamo di là. Ragazzi torniamo subito”lo prese per il braccio e lo trascinò nella camera a fianco.
“Allora Clark, cos’è questa cosa di così grande importanza di cui mi devi parlare?” era irritata, non voleva perdere tempo prezioso.
“Sei incinta, non è vero?”


Capitolo 3

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